martedì 29 aprile 2008

Architecture & InteriorDesign, lezioni di Geordie Robbiani

Ciao a tutti,

è con particolare piacere che pubblico i video di 2 lezioni di Architecture & InteriorDesign. Il docente è proprio lui: Geordie Robbiani, che fra le tante cose fa parte anche del team Imparafacile.

Parte 1


Parte 3 (ma non chiedetemi che fine ha fatto la parte 2)

giovedì 24 aprile 2008

Lezione di astronomia n. 2: le foto

In occasione della seconda lezione di astronomia di Lisa Tebaldi nella nostra Welcome Area di Italian Life, metto a disposizione alcune immagini prese durante la visita allo splendido planetario realizzato da Silvestro Dagostino.
Vi consiglio anche di usare lo SLURL per visitarlo di persona: resterete sorpresi.
>> IL LINK ALLE FOTO:
http://www.imparafacile.it/risorse/materiali/web-album/lezione-di-astronomia/index.html
>> LO SLURL DEL PLANETARIO:
http://slurl.com/secondlife/Conference%20Service/45/156/619/

Buona visione a tutti

Imparafacile Runo

Link per parlare di simulazioni

Durante le serate dedicate alle simulazioni ho fornito i link di alcune pagine che mostrano esempi diversi di utilizzo delle simulazioni.

Ne riporto alcuni qui di seguito, con la speranza di aggiungerne presto degli altri, magari suggeriti da voi:

>
Viaggio all'interno di una piramide
>
Guidare il Titanic
>
la forma dell'Universo secondo Garret Lisi

Buona visione

Imparafacile Runo

sabato 19 aprile 2008

Lezione di astronomia di Lisa Tebaldi

Per chi mercoledì scorso non ha potuto venire alla lezione di astronomia di Lisa Tebaldi, ecco un video che in 4 minuti mostra cosa vi siete persi.

Buona visione a tutti :-D

Gioco, scienza ed arte con le simulazioni


In questo percorso mi interessa distinguere cio che è una simulazione, indipendentemente da alcune caratteristiche più o meno variabili che la descrivono.

In questo modo ottengo un elenco di elementi che posso usare:
> come strumenti per analizzare o adoperare nel modo migliore simulazioni create da altri
> per decidere come creare le mie simulazioni

La categorizzazione, come sempre, può aiutarci a comprendere e a catalogare, ma dobbiamo fare attenzione a non farci condizionare dalle etichette: la maggior parte delle volte le simulazioni sono un mix di caratteristiche diverse. E in alcuni casi è proprio questo mix a renderle interessanti.

Il gioco

Quando si parla dell’uso didattico di SL si fa spesso riferimento all’aspetto ludico, come elemento che aggiunge motivazione all’apprendimento.
Ma SL da solo non è sufficiente a rendere una simulazione didattica anche giocosa

I giochi sono sicuramente uno strumento privilegiato per apprendere, ma in linea di massima possiamo distinguere:
> simulazioni di gioco con bassa valenza didattica: ad esempio un solitario con le carte o qualsiasi gioco che possa rientrare nel campo dei passatempo
> simulazioni di gioco con alta valenza didattica: ad esempio un role playing ambientato nell’antico egitto, che permette di imparare usi e costumi di quel periodo storico
> simulazioni didattiche con elevato carattere ludico: ad esempio una versione 3D del piccolo chirurgo sarebbe una simulazione nata per insegnare, ma che fa uso in modo specifico dell’elemento ludico per rendere più coinvolgente l’apprendimento
> simulazioni didattiche con basso carattere ludico: nella land NoWomanNoLife ha sede l’associazione Como Cuore, con un’istallazione che insegna come praticare la respirazine bocca bocca. C’è l’elemento didattico ma, dato l’argomento, non si può dire ci sia l’aspetto ludico.

La ricerca scientifica

In questo campo si fa uso da tempo di simulazioni, anche se l’uso scientifico, matematico e tecnico della simulazione è un aspetto nel quale entro in punta di piedi, non essendo il mio campo.

Mi limito a segnalare due esempio molto diversi fra loro:

> prima che crollasse la diga del Vajont, il 9 ottobre 1963, fu commissionata una simulazione al prof. Ghetti, titolare dell’Istituto di Idraulica dell’Università di Padova, che costruì un modellino della diga del Vajont in scala 1 a 200, per valutare in anticipo cosa sarebbe successo se le partei dei monti che chiudevano il lago artificiale fossero franati.
> anche un business plan aziendale, rientra in questo settore dato che sulla base di alcuni dati(tipo di servizio/prodotto, mercato, spese previste, introiti previsti ecc.) cerca di prevedere la solidità di un’attività economica

Quello che ci interessa però è il fatto che il confine fra utilizzo didattico e scientifico della simulazione può essere molto labile.
Se metto un ragazzo in un laboratorio scientifico per insegnargli cosa succede mescolando due sostanze, sto facendo un uso scientifico o un uso didattico del laboratorio?
Come sempre io credo che a fare la differenza sia l’obiettivo. Il laboratorio di per sé è uno strumento e l’uso che ne faccio lo rende strumento scientifico oppure didattico.

Se ho un obiettivo didattico del tipo “voglio imparare o voglio insegnare questa determinata cosa…” allora è sicuramente corretto parlare di didattica.
Se combino a caso degli elementi per vedere cosa succede, oppure se ho sviluppato una teoria e la voglio verificare (quindi a priori non so se sia vera o falsa) allora credo sia più corretto parlare di ricerca scientifica.

Per chi vuole costruire una simulazione didattica credo sia importante distinguere, nel caso del laboratorio scientifico il ruolo:
> di chi progetta la simulazione didattica, che ha quindi un obiettivo didattico preciso, e sa cosa la persona scoprirà e imparerà
> di chi fruisce della simulazione didattica, in cui il meccanismo della scoperta è solo uno dei “metodi di apprendimento” su cui il docente può far leva

Nella visione allargata delle simulazioni, che sto proponendo, rientrano sicuramente anche alcune esperienze artistiche.

Pur considerando l’ingente quantità di produzione artistica realizzata in SL, è facile rilevare come anche nella RL la gran parte delle realizzazioni artistiche abbia anche delle valenze didattiche.

Il teatro e il cinema (in cui l'elemento della simulazione è evidente) ma anche la letteratura e tutte le altre arti, ci permettono di entrare a contatto con un pensiero diverso dal nostro, di confrontarci con altre usanze, di conoscere caratteri, scenari o periodi storici che entrano in questo modo a far parte del nostro bagaglio di conoscenze.

L’importante, ancora una volta è distinguere: non si tratta di simulazioni didattiche, ma di simulazioni artistiche, che hanno anche una valenza didattica.

lunedì 14 aprile 2008

Laboratorio e lezioni di astronomia


Lisa Tebaldi ha iniziato da poco a collaborare con Imparafacile ed ha realizzato un laboratorio di scienze a Italian Life, dov’è ospitata una nelle nostre welcome area per newbie.
Il laboratorio è in via di sperimentazione ed offre diversi oggetti didattici e informazioni utili a chi desideri approfondire il tema dell’astronomia.

Mercoledì 16 aprile inizierà anche un ciclo di lezioni sul Sistema Solare, con questo calendario:
> mercoledì 16 aprile ore 21.30 (Sole e pianeti terrestri)
> mercoledì 23 aprile ore 21.30 (Pianeti gioviani comete e fascia degli asteroidi)
> mercoledì 7 maggio ore 21.30 (costruzione di un piccolo sistema solare)

Vi invitiamo a visitare il laboratorio e a lasciare le vostre impressioni nella cassetta che Lisa ha predisposto per raccogliere i vostri suggerimenti.

SLURL: http://slurl.com/secondlife/Italian%20Life/28/97/27/

Per altre informazioni:
IM: Lisa Tebaldi
IM: Imparafacile Runo

CIAO a presto

Imparafacile Runo

venerdì 4 aprile 2008

Cosa sono le simulazioni? Una possibile risposta.


Chiunque decida di approfondire il tema delle simulazioni scopre che questo termine ha significati diversi nelle diverse discipline.
Mi permetto allora di elaborare una mia definizione di simulazione: per me la simulazione è qualsiasi riproduzione modificata di una realtà.

Perché “riproduzione”

Il termine riproduzione è quello che pone meno problemi, dato che è evidente per tutti che qualsiasi simulazione rimanda sempre a qualcosa che è “altro” dalla simulazione stessa: la simulazione di una battaglia rimanda alla battaglia che si è svolta nella realtà; un planetario, simulando una parte di cielo, rimanda a quella stessa parte di cielo che sappiamo esistere nella realtà.


Perché “una realtà” e non “la realtà”

La scelta di definire la simulazione come riproduzione di “una realtà” e non “della realtà” semplicemente perché la realtà è impossibile da riprodurre.
Due persone che scelgano di riprodurre una stessa realtà oggettiva, riprodurranno necessariamente due cose diverse. Forse di poco o di pochissimo, ma comunque due cose diverse.
Quindi a mio parere ogni simulazione riproduce “una realtà” perché riproduce la parte di realtà scelta da chi progetta la simulazione

Dal punto di visto didattico questa considerazione è importante, perché chi progetta una simulazione, sapendo di non poter riprodurre tutta la realtà, deve analizzare e selezionare solo ciò che è fondamentale per l’obiettivo da raggiungere

Inoltre parlando di simulazioni, la realtà a cui si fa riferimento può essere molto concreta, come la riproduzione di una cattedrale, ma può anche essere una realtà che esiste solo nella mente del creatore, che è frutto di fantasia o creatività, come la riproduzione di un’astronave aliena.


Perché “modificata

Esistono dei parchi in cui sono riprodotti in scala i principali palazzi delle città italiane più importanti.
Ci sono libri che, per spiegare come sono fatti alcuni insetti, li riproducono ingrandendoli decine di volte, rispetto alle dimensioni originali
Si tratta chiaramente di riproduzioni molto modificate della realtà.

In altri casi la simulazione può riprodurre in modo molto fedele la realtà. MA in ogni caso non sarà mai uguale
Per quanto ben fatta e completa, ogni simulazione è di per sé un falso.

Alcune modificazioni sono fatte per necessità, perché la realtà da riprodurre è troppo complessa, altre volte le modificazioni son fatte per scelta, per adattare la realtà agli obiettivi specifici della simulazione.

In conclusione

Se la simulazione è una riproduzione modificata della realtà, è vero anche il contrario: ogni riproduzione modificata della realtà è una simulazione.
Un quadro, una rappresentazione teatrale, una basilica in Second Life, un business game, un role playng aziendale, il plastico di un quartiere cittadino… il mondo delle simulazioni è davvero vasto.