Venerdì 24 ottobre mi sono precipitata nella land di Ex.IT per osservare, nel suo ultimo giorno di esposizione, la mostra Uqbar: Media Art culture e Rinascimento Virtuale, che raccoglie le sculture degli artisti Solkide Auer e Shellina Winkler. Ci sono andata come osservatrice che, scrutando l’opera dinnanzi a sé, partorisce dal profondo emozioni, sensazioni e immagini che poi custodisce gelosamente.
L’incontro di venerdì con le opere mi ha lasciata di stucco: per la prima volta ho realizzato quanto l’arte possa essere vicina a noi. Non si tratta di un universo a sé, chiuso ai molti ed accessibile solo a pochi eletti. L’arte è qualcosa di tangibile, qualcosa che l’uomo crea a partire da un pensiero, da un suono, da un colore. L’arte c’è, ma l’oggetto dell’arte a volte non c’è, e non può essere ricondotto a qualcosa di realmente esistente.
Tutte queste riflessioni sono nate durante la visita alla mostra di Uqbar. Perdersi fra le spirali perfette di oggetti animati, creati da cuori pulsanti e mani attente in un mondo che esiste solo per metà, che offre potenzialità che vanno oltre la semplice realtà, ma che si estingue allo spegnersi del computer. I colori sono la componente che più mi ha colpita: un insieme variopinto, un lenzuolo sporcato da tantissime tinte apparentemente caotiche ma che trasmettono, invece, una lucida armonia agli occhi dello spettatore.
Questo è un sogno psichedelico che diventa realtà: lo spazio prende forma, gli influssi si mescolano e danno vita ad una nuova “cyber arte” che non ha nulla da invidiare alle sculture e ai dipinti dell’altro mondo, il “vero” mondo. La mia certezza prende forma quando mi avvicino al box con le biografie degli artisti e inizio a leggere: “L'impatto iniziale di curiosita' per questo metaverso si e' trasformato con il tempo con la voglia di poter dire anche io qualcosa cercando di crearmi una identita' ben precisa. Questa opportunita' me l'ha data il Build […]” (dalla biografia di Solkide Auer). Apprendo così che entrambi gli artisti hanno sviluppato la loro bravura a partire da corsi di building seguiti in world, corsi che gli hanno permesso di modellare, sperimentare e dare vita ad oggetti che racchiudono tutto l’amore e la cura che solo un artista può imprimere alla sua opera d’arte.
L’arte in Second Life è veramente alla portata di tutti. Second Life stessa è un’opera d’arte che nasce dall’impegno di tutti. Mi avvicino ad un sole: brucia, ma non sento calore, splende, ma non abbaglia i miei occhi, è vicino, ma in verità così lontano. Ecco qui una vera magia!
Lavinia Demina